007 è tornato. E questa volta vittima di James Bond è la Renault. Torniamo alla più cruda e schietta realtà. Christian Husson, il direttore degli affari legali della Renault, ha confermato che il caso di spionaggio industriale che ha interessato il gruppo francese e, in particolare il progetto di auto elettrica, riguarda fatti molto gravi che interessano persone in posizioni strategiche all'interno dell'azienda, riferendosi alla sospensione con effetto immediato di tre dirigenti.
Secondo alcuni il Figaroi, sembra che i servizi segreti francesi prediligono la pista cinese per il caso di spionaggio industriale che ha colpito la Renault dopo la sospensione di 3 manager lunedì scorso sospettati di aver diffuso informazioni sui programmi delle auto elettriche. Lo annuncia oggi il Figaro senza precisare le sue fonti.
Secondo alcuni il Figaroi, sembra che i servizi segreti francesi prediligono la pista cinese per il caso di spionaggio industriale che ha colpito la Renault dopo la sospensione di 3 manager lunedì scorso sospettati di aver diffuso informazioni sui programmi delle auto elettriche. Lo annuncia oggi il Figaro senza precisare le sue fonti.
Il governo francese ha definito ieri una guerra economica il caso di spionaggio. Renault ha giustificato il licenziamento dei 3 collaboratori con la necessità di proteggere le nostre attività intellettuali, tecnologiche e strategiche. La casa automobilistica, ancora di proprietà statale al 15%, e il suo alleato giapponese, la Nissan, hanno già investito 4 miliardi di euro per le auto elettriche.
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